Cupressus sempervirens
Nome Comune: Cipresso comune
Famiglia: Cupressaceae
Genere: Cupressus
Il cipresso mediterraneo è un albero sempreverde che raggiunge i 25 m, ma negli esemplari più vecchi può arrivare anche oltre i 50 m. La sua chioma è molto caratteristica e per motivi ornamentali si sono fatte selezioni mirate ad accentuare questa sua prerogativa trovando così oggi esemplari con la chioma ovale, altri con forma fortemente piramidale e chioma che scende fino a terra. Questo suo aspetto ha permesso all'albero di essere utilizzato anche come frangivento.
Possiede una corteccia di colore marrone grigio-bruno con lunghe fessurazioni e il suo legno molto duro è utilizzato per la costruzione di mobili in quanto il suo odore fortemente aromatico lo preserva dalle tarme, dai funghi e dai parassiti, mentre un tempo era anche utilizzato per la costruzione delle navi, data la sua grande resistenza all'umidità.
Le foglie, caratteristiche di tutti i tipi di cipresso, sono di colore verde scuro, molto piccole, lunghe circa 1 mm, embricate e appressate al rametto, dando una forma detta squamiforme.
I fiori disposti all'apice dei rametti, di colore giallo, sono indistintamente maschili e femminili su tutta la pianta.
I frutti sono delle piccole sfere di colore verde chiaro da giovani, dette galbule, squamate e, dopo una maturazione lunga due anni, cambiano colore diventando marroni, lignificano e si aprono lungo le fenditure delle squame per far cadere i semi alati (acheni).
Le sue origini sembrerebbero essere dell'Iran e dell'area orientale del mar Mediterraneo; sarebbe stato importato nel Mediterraneo occidentale dai Fenici e dagli Etruschi per motivi ornamentali dal momento che la sua forma piramidale di alcune varietà è molto caratteristica. È una pianta molto diffusa in Italia, ma molto probabilmente non è autoctono nonostante oggi rappresenti una delle specie più caratteristiche della penisola. Si tratta di una specie relitta, rappresentante della flora europea prima delle glaciazioni.
Originario dell'Asia Minore e del Mediterraneo orientale, oggi occupa tutto il suo bacino. Esiste da epoche molto remote anche in Iran e in Mesopotamia, in cui probabilmente era autoctono; il "Sarv-e Abarkuh", una pianta monumento nazionale iraniano, nella provincia di Yazd, ha una circonferenza di 18 metri e un'età stimata di 4.000 anni, rendendolo il cipresso più vecchio al mondo. Predilige aree a clima caldo, con estati secche, e soffre i freddi prolungati, ma la sua riproduzione spontanea e l'adattabilità a tutti i tipi di terreno lo ha portato a vegetare un po' ovunque, anche fino a 700 m s.l.m. e su terreni aridi, così da essere usato anche come un albero da rimboschimento, oltre che da frangivento, e, ovviamente, il suo uso prominente come pianta ornamentale del giardino e del paesaggio.